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Missa Brevis (1570)
Giovanni Pierluigi da Palestrina (c. 1525-1594)
Nota biografica
Sebastião Leite de Vasconcellos nacque a Porto, nella parrocchia di Sé, il 3 maggio 1852, primo lunedì del mese di Maria, quarto figlio di António Leite de Vasconcellos e Margarida do Carmo e Cruz. Ricevette il sacramento del Battesimo nella Cattedrale di Porto il 14 maggio dello stesso anno. Dopo aver frequentato il Real Colégio dos Meninos Órfãos de Nossa Senhora da Graça, a Porto, e il Colégio de Campolide, a Lisbona, è stato ammesso, all’età di sedici anni, al Seminario Episcopale della sua diocesi d’origine, dove ha studiato come studente esterno per il triennio teologico, che ha completato con distinzione. Ricevette l’ordinazione sacerdotale dalle mani del futuro Cardinale Américo Ferreira dos Santos Silva nella Cattedrale di Porto il 15 novembre 1874 e celebrò la sua prima Messa nella Chiesa di Santo Ildefonso l’8 dicembre dello stesso anno.
Fin dall’inizio ricoprì numerosi incarichi di responsabilità nella Diocesi di Porto, in particolare nella Camera Ecclesiastica, e nel Terz’Ordine di San Francesco, di cui fu Commissario. Insegnò Religione al Colégio Francês do Porto e diede lezioni private di Portoghese, Francese e Italiano.
La sua grande particolarità era la disponibilità incondizionata a parlare di Dio e a portare il conforto sacramentale alle anime più bisognose, ed era una presenza regolare nella Cadeia da Relação do Porto. Ispirato dall’esempio salutare di San Giovanni Bosco, con cui ebbe contatti, nel 1880 fondò l’Oficina de São José do Porto, che fu istituita il 4 ottobre 1883, festa di San Francesco d’Assisi, in Via de Trás da Sé, poi trasferita in Via de Alexandre Herculano. La sua iniziativa benevola si diffuse in tutto il Paese, guadagnandosi l’ammirazione e il sostegno dei più ampi settori della società. Contribuì anche alla creazione dell’Associação das Escolas de Jesus, Maria, José, un’istituzione centenaria in funzione nella sua città.
Il 1º agosto 1907, quando aveva già rigenerato circa settecento giovani nella sua officina, fu eletto Vescovo di Beja, succedendo a Monsignore António de Sousa Monteiro. Fu ordinato vescovo dal Monsignore António José de Sousa Barroso nella Cattedrale di Porto il 2 febbraio 1908 e fu ammesso solennemente alla Diocesi di Beja l’11 marzo. I poco più di due anni che trascorse a Beja furono impetuosi e si divisero tra la riorganizzazione del Seminário de São Sisenando, la creazione di iniziative benefiche a sostegno dei bisognosi, le visite costanti alle parrocchie della sua circoscrizione ecclesiastica e la lotta accanita contro le idee sovversive che si stavano diffondendo. Con l’instaurazione della repubblica e dopo una sconsiderata campagna diffamatoria, dovuta in gran parte alla rimozione dei dissoluti fratelli Ançã dalle cariche che ricoprivano nella Diocesi di Beja, fu costretto all’esilio, stabilendosi prima a Siviglia, poi a Lourdes e, su richiesta di San Pio X, a Roma, dove continuò ad accogliere molti pellegrini portoghesi e a offrire le sue preghiere per il Portogallo che non ha mai dimenticato.
Fu nominato Vescovo Assistente al Soglio Pontificio, Conte Romano e Arcivescovo di Damieta per volontà di Papa Benedetto XV e, durante il pontificato di Pio XI, fu Legato Pontificio in Sud America. Contribuì notevolmente alla beatificazione del Santo Connestabile, San Nuno de Santa Maria, di cui era devoto. Fedele alla celebrazione del Santo Sacrificio della Messa e dedito alla venerazione della Beata Vergine Maria, trasformò la sua vita in un’adeguata oblazione gradita al Padre.
Monsignore Sebastião Leite de Vasconcellos morì santamente a Roma, presso il Pontificio Collegio Pio Latino Americano, nelle prime ore del 29 gennaio 1923, dopo aver vissuto per sette decenni, quasi mezzo secolo nel sacerdozio e dodici anni in esilio. I suoi resti mortali sono stati trasferiti a Porto, con solenni cerimonie funebri tenute nella Cattedrale, e riposano nel cimitero Prado do Repouso. Il generoso dono di sé di questo servo buono e fedele ci fa cantare come il salmista: «Signore, come sono magnifiche le tue opere e profondi i tuoi disegni!» (Sal 92,6).